Gli ambulatori oculistici dei Dott. Antonio e Lorenzo Rapisarda sono dotati della migliore tecnologia presente sul mercato per lo studio delle patologie oculari.
A Catania ci troviamo in via Androne,34.
Per ciascun utente stiliamo una cartella computerizzata all’interno della quale registriamo tutti i dati anamnestici generali ed oculari così da poterli monitorare nel tempo.
Attraverso l’acquisizione delle immagini degli occhi e lo studio completo di questi, eseguite con strumentalizzazione di ultimissima generazione, tutta cablata al sistema, siamo in grado di formulare una diagnosi di assoluta certezza, permettendoci così di stabilire il più corretto percorso terapeutico, medico o chirurgico che sia.
Serietà e professionalità sono le peculiarità che potrete riscontrare all’interno degli ambulatori oculistici Rapisarda considerati, da ben tre generazioni, eccellenza in oculistica.
L’OCT permette di diagnosticare e seguire l’evoluzione di numerose affezioni retiniche, decidere se operare e quando, decidere se eseguire iniezioni intravitreali e quando . L’OCT è un esame affidabile, sensibile di altissima precisione, soprattutto con gli ultimi strumenti ad alta definizione. Le immagini mostrano dettagli delle dimensioni di millesimi di millimetri. Le immagini sono riproducibili da diversi strumenti e diversi operatori; l’esecuzione delle scansioni è rapida, semplice e soprattutto non implica la somministrazione di sostanze di contrasto. Le tomografie ottiche della retina sono altamente riproducibili. Dei punti di repere permettono di ritrovare la localizzazione esatta delle tomografie e di confrontare le immagini negli esami successivi, anche a distanza di anni.
Esame OCT – Foro maculare
Come si esegue?
Le modalità di esecuzione dell’OCT sono similari a quelle dell’esame con ultrasuoni ma con notevoli vantaggi rispetto a questa metodica. Il paziente guarda dentro l’obiettivo di una telecamera, generalmente senza istillazione di gocce per dilatare la pupilla. Vengono eseguite le riprese in pochi minuti , senza abbagliamento. Utilizzando un raggio luminoso, si evita il contatto con il bulbo. Rispetto alle angiografie non è necessaria l’iniezione di sostanze di contrasto. Ogni immagine (sezione ottica ) è ottenuta in una frazione di secondo. L’esame completo dura 10 minuti. Una mappa retinica è ottenuta in pochi secondi. Le immagini ottenute sono precise?
In quali malattie è utile eseguire l’OCT?
La sua utilità è stata dimostrata in numerose patologie:
Degenerazioni maculari senili e giovanili con o senza neovascolarizzazioni:
- Sottoretiniche
- Retinopatia diabetica
- Corioretinopatie acute e croniche
- Edemi maculari di varie origini
- Distacchi sierosi ed emorragici della retina e dell’epitelio pigmentato
- Eovascolarizzazioni intraretiniche e preretiniche
- Atrofia retinica
- Fori e pseudori maculari
- Lesioni dell’interfaccia vitreoretinica. Trazioni vitreoretiniche.
- Retinoschisi foveale
- Membrane epiretiniche
- Glaucoma
E’ molto importante per studiare il glaucoma, la sua evoluzione e la sua terapia.
Può sostituire la fluorangiografia?
In un certo numero di condizioni l’OCT permette di sostituire la fluorangiografia, soprattutto nello studio e nel seguire l’evoluzione dell’edema retinico di varie origini dopo terapia e nel seguire l’evoluzione dei neovasi dopo le iniezioni intravitreali. Non è da sottovalutare che si tratta di un esame non invasivo, da preferire ad esami invasivi che possono portare, in una certa percentuale di casi, a delle complicanze.
Cosa permette di vedere?
L’OCT permette di evidenziare, misurare e determinare a livello della retina lesioni di:
- Alterata morfologia e deformazioni della retina
- Differenze di densità dei tessuti
- Aree otticamente vuote, cisti, distacchi, membrane anomale, briglie
- Misurare lo spessore retinico
- Misurare il volume della retina
- Eseguire mappe retiniche
L’OCT permette nel glaucoma di evidenziare, misurare e determinare lesioni di:
- Lo spessore degli strati retinici (fibre nervose): nel glaucoma uno dei segni precoci e la diminuzione dello spessore delle fibre nervose;
- Misurare i vari parametri della papilla ottica: l’escavazione della papilla è uno dei segni precoci del glaucoma
Le immagini ottenute possono essere:
- Analizzate
- Quantificate
- Salvaguardate
- Confrontate fra esami successivi.
Come interpretare la mappa retinica?
La mappa retinica permette di visualizzare graficamente le lesioni al polo posteriore; Come in una mappa geografica la retina normale è di colore verde o blu ( corrisponde a una pianura ), mentre se è di spessore aumentato è gialla ( colline ), se lo spessore è maggiore è rossa ( montagne), se è molto spessa è bianca (montagne innevate ). l’OCT permette di eseguirla in 30 secondi e consente di fare una diagnosi, decidere se intervenire chirurgicamente o con laser, e di :
- seguire l’evoluzione della malattia,
- Quantificare le lesioni
- Valutare le modifiche della terapia e decidere l’utilità di nuovi interventi.
Quali sono i limiti dell’OCT?
E’ difficile o impossibile da eseguire in caso di:
- nubecole o edema corneale,
- Opacità importanti del cristallino,
- Orbidità del vitreo,
- Emorragie vitreali.
Si possono ottenere immagini anche con opacità di cataratta non troppo evoluta ed anche con mezzi di tamponamento intraoculare, per esempio olio di silicone, che determina, però, degli errori nei risultati delle misurazioni.
Le cornee operate con eccimeri, anche se apparentemente trasparenti, possono modificare l’aspetto delle scansioni ed alterare i calcoli di quantificazione.
Il Glaucoma Rappresenterebbe una malattia “ideale” per lo screening in quanto asintomatica fino alle fasi terminali ; inoltre comporta una significativa morbidità, costituendo un grande problema di salute pubblica; infine il trattamento è in grado di prevenire o rallentare la progressione del danno con conseguente salvaguardia della qualità di vita del paziente. Screennare tutta la popolazione per il glaucoma rappresenta un proposito ideale e accattivante ma, non è praticamente sostenibile. Diversi studi infatti hanno dimostrato che lo screening di popolazione per il Glaucoma non ha un rapporto costo-beneficio favorevole, poiché non è disponibile un test diagnostico che da solo o in combinazione ad altri fornisca volte valori di sensibilità, specificità e potere predittivo positivo sufficientemente elevati. La bassa sensibilità comporta un elevato numero di falsi negativi (soggetti malati ma non identificati) e al contrario la bassa specificità comporta un eccesso di falsi positivi (soggetti sani identificati come malati). Altro elemento critico da considerare, è la bassa prevalenza della malattia nella popolazione generale (circa il 2%) caratteristica che, abbinata all’insufficiente accuratezza diagnostica dei test disponibili, riduce ulteriormente la fattibilità dello screening. Nessun test diagnostico ha finora dimostrato le caratteristiche essenziali per poter essere impiegato in uno screening di popolazione nel glaucoma. Generalmente tre approcci sono stati valutati per lo screening nel glaucoma: la misurazione dello IOP (valori della pressione intraoculare), la perimetria computerizzata (tecnologia che esamina la sensibilità di una particolare popolazione di cellule neuronali retiniche, dette di tipo “My”) e la valutazione del nervo ottico e delle fibre nervose. Per quanto riguarda la IOP, la sua distribuzione è talmente variabile e sovrapposta tra soggetti sani e soggetti malati che nessun valore di IOP può essere utilizzato in maniera efficace. La perimetria computerizzata standard presenta numerosi limiti al suo utilizzo come metodica di screening (tempi di esecuzione elevate, curva di apprendimento, influenza di fattori di confondimento come l’opacità dei mezzi diottrici, bassa specificità) mentre in alcuni studi l’FDT (perimetria computerizzata standard) ha mostrato risultati promettenti ma non sufficienti. La valutazione della testa del nervo ottico e dello strato delle fibre nervose rappresenta un’altra potenziale metodica di screening, in particolare, la valutazione quantitativa mediante tecniche imaging, pur con le limitazioni derivanti da una capacità diagnostica limitata nelle fasi precoci della malattia, è recentemente suggerita come la metodica più promettente per lo screening del Glaucoma nel futuro. Un modo per migliorare l’efficacia dello screening nel glaucoma sarebbe quello di selezionare la popolazione esaminata sulla base dei fattori di rischio, in modo da aumentare la prevalenza della malattia nella popolazione esaminata (e quindi anche il potere produttivo positivo del test). Attualmente solo questo tipo di screening, definito opportunistico, sembra essere caratterizzato da un rapporto costo-beneficio accettabile.
Noi dello studio Rapisarda Oculisti ci occupiamo di effettuare tutte le diagnosi per il Glaucoma citati in questo articolo e attraverso esami riusciamo a studiare questo tipo di patologia oculare. Contattaci per una visita.
Esiste la possibilità di una diagnosi precoce da glaucoma?
Il Glaucoma, grave patologia oculare, è anche soprannominato “Il ladro che ruba la vista”, e questo perché agisce silente divorando la vista e purtroppo il paziente non può fare altro che rendersi conto di tale patologia quando essa ha già distrutto il 60% di fibre. Per questo una diagnosi precoce potrebbe rallentare la degenerazione visiva del paziente. Il concetto di diagnosi precoce è stato introdotto per cercare di identificare i pazienti con glaucoma il più precocemente possibile, in modo da iniziare a trattarli quando non ci sono ancora dei danni significativi. Concettualmente si possono differenziare in esami funzionali o morfologici. Per quanto riguarda gli esami funzionali esistono le così dette tecniche perimetriche non convenzionali (il campo visivo è l’area percepita dall’occhio quando si fissa un punto; può essere effettuato manualmente o automaticamente e quindi abbiamo la “Perimetria”) che stimolano un gruppo particolare di cellule ganglionari potrebbero essere in grado di identificare la loro perdita. Per quanto riguarda gli esami morfologici, l’ imaging dalla testa, del nervo ottico, dello strato delle fibre nervose peripapillari e/o dell’area maculare costituisce un possibile supporto strumentale per la diagnosi precoce. Una diagnosi di certezza nel caso di un sospetto glaucoma è un compito complesso. La diagnosi di Glaucoma è sempre e comunque il risultato dell’integrazione di più informazioni cliniche o strumentali. In caso di papilla o fibre nervose con aspetto dubbio e campo visivo normale un supporto diagnostico può essere ricercato nell’imaging che non dovrà tuttavia essere considerato come un test diagnostico in sé ma come un ausilio alla diagnosi. Anche nel caso di morfologia apparentemente indenne e campo visivo alterato l’imaging papillare , delle fibre nervose o maculare può costituire un test in grado di rilevare un’alterazione morfologica precoce. In definitiva, come detto, la diagnosi di glaucoma è sempre il risultato dell’integrazione di più informazioni cliniche e strumentali e per questo consigliamo di rivolgersi a professionisti del settore in modo da studiare e analizzare i vari risultati per istaurare una cura ottimale della patologia.
Noi dello studio “Rapisarda Oculisti” ci occupiamo da sempre della patologia del Glaucoma e il Professor Antonino Rapisarda rappresenta in Italia uno dei migliori specialisti per la cura di questa patologia. Unico nel meridione in grado di operare utilizzando protesi di ultima generazione per la patologia del Glaucoma. Contattaci per una visita.