Il Glaucoma Rappresenterebbe una malattia “ideale” per lo screening in quanto asintomatica fino alle fasi terminali ; inoltre comporta una significativa morbidità, costituendo un grande problema di salute pubblica; infine il trattamento è in grado di prevenire o rallentare la progressione del danno con conseguente salvaguardia della qualità di vita del paziente. Screennare tutta la popolazione per il glaucoma rappresenta un proposito ideale e accattivante ma, non è praticamente sostenibile. Diversi studi infatti hanno dimostrato che lo screening di popolazione per il Glaucoma non ha un rapporto costo-beneficio favorevole, poiché non è disponibile un test diagnostico che da solo o in combinazione ad altri fornisca volte valori di sensibilità, specificità e potere predittivo positivo sufficientemente elevati. La bassa sensibilità comporta un elevato numero di falsi negativi (soggetti malati ma non identificati) e al contrario la bassa specificità comporta un eccesso di falsi positivi (soggetti sani identificati come malati). Altro elemento critico da considerare, è la bassa prevalenza della malattia nella popolazione generale (circa il 2%) caratteristica che, abbinata all’insufficiente accuratezza diagnostica dei test disponibili, riduce ulteriormente la fattibilità dello screening. Nessun test diagnostico ha finora dimostrato le caratteristiche essenziali per poter essere impiegato in uno screening di popolazione nel glaucoma. Generalmente tre approcci sono stati valutati per lo screening nel glaucoma: la misurazione dello IOP (valori della pressione intraoculare), la perimetria computerizzata (tecnologia che esamina la sensibilità di una particolare popolazione di cellule neuronali retiniche, dette di tipo “My”) e la valutazione del nervo ottico e delle fibre nervose. Per quanto riguarda la IOP, la sua distribuzione è talmente variabile e sovrapposta tra soggetti sani e soggetti malati che nessun valore di IOP può essere utilizzato in maniera efficace. La perimetria computerizzata standard presenta numerosi limiti al suo utilizzo come metodica di screening (tempi di esecuzione elevate, curva di apprendimento, influenza di fattori di confondimento come l’opacità dei mezzi diottrici, bassa specificità) mentre in alcuni studi l’FDT (perimetria computerizzata standard) ha mostrato risultati promettenti ma non sufficienti. La valutazione della testa del nervo ottico e dello strato delle fibre nervose rappresenta un’altra potenziale metodica di screening, in particolare, la valutazione quantitativa mediante tecniche imaging, pur con le limitazioni derivanti da una capacità diagnostica limitata nelle fasi precoci della malattia, è recentemente suggerita come la metodica più promettente per lo screening del Glaucoma nel futuro. Un modo per migliorare l’efficacia dello screening nel glaucoma sarebbe quello di selezionare la popolazione esaminata sulla base dei fattori di rischio, in modo da aumentare la prevalenza della malattia nella popolazione esaminata (e quindi anche il potere produttivo positivo del test). Attualmente solo questo tipo di screening, definito opportunistico, sembra essere caratterizzato da un rapporto costo-beneficio accettabile.
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